Un congresso vero, con temi di sostanza e un dibattito reale, il XIV Meeting Mediterraneo Aiop di Rimini. Come afferma il nostro presidente Riccardo Del Lupo nell’articolo uscito stamattina su Il Resto del Carlino: «Un confronto senza filtri su base scientifica e clinica». Vi proponiamo l’articolo.
Il Resto del Carlino, ed. Rimini, giovedì 31 marzo, Odontoiatria, diverse visioni a confronto (Riccardo Del Lupo)
Al Palacongressi di Rimini, si è appena concluso il XIV Meeting Mediterraneo dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, una delle più prestigiose accademie odontoiatriche italiane, fondata più di 40 anni fa, e riconosciuta anche a livello internazionale. Il Presidente Aiop, Riccardo Del Lupo, ci ha spiegato l’intento del Comitato scientifico nella scelta del tema: “Il convegno ha affrontato le problematiche che hanno alcuni pazienti ad adattarsi a delle nuove protesi, anche se ben progettate e costruite. Abbiamo voluto capire come aiutare i pazienti che manifestano difficoltà non solo a masticare e a deglutire, ma che hanno anche problemi fonetici, che incespicano con la lingua oppure che hanno la tendenza, magari associata a disturbi del sonno, a digrignare i denti. L’odontoiatria, infatti, fa parte di un puzzle complesso di fisiologia, biologia e neurofisiologia. In altre parole, della medicina.”
Nel convegno sono state esposte diverse visioni, con metodiche di trattamento a volte anche contrastanti, che hanno suscitato l’interesse dei partecipanti e dibattiti molti vivaci fra i relatori.
«Il congresso è stato fecondo perché non c’erano tesi precostuituite, ma un confronto senza filtri su base scientifica e clinica – ha proseguito Del Lupo – Alle tesi di alcuni relatori, come quelle riprese sabato dal Resto del Carlino, se ne sono affiancate altre basate sull’evidenza della letteratura scientifica. Il lavoro difficile è stato trovare una sintesi e dare quindi ai partecipanti raccomandazioni chiare su come approcciare la problematica dell’adattamento. Ma questo è il nostro ruolo come società scientifica».
La conclusione raggiunta nel convegno ci fa ben sperare che nella maggior parte dei casi il paziente riesca ad adattarsi al lavoro protesico del dentista raggiungendo quello stato di confort funzionale necessario per sentire le protesi parti integrali del cavo orale. In quei casi in cui questo adattamento non avviene, invece, è stato suggerito un approccio multidisciplinare per identificare i fattori che impediscono questo adattamento.
Riccardo Del Lupo
presidente Aiop