Impronte digitali vs convenzionali in pazienti edentuli: revisione sistematica della letteratura

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Impronte digitali vs convenzionali in pazienti edentuli: revisione sistematica della letteratura

Impronte digitali vs convenzionali in pazienti edentuli: revisione sistematica della letteratura

INTRODUZIONE

Scopo di questa revisione sistematica della letteratura è quello di fornire una panoramica completa di tutti gli studi clinici che confrontano la presa d’impronta convenzionale (CI) rispetto a quella digitale (DI) allo scopo di avvalorare l’impiego di IOS per la presa dell’impronta nei pazienti edentuli.

Le discriminanti sono:

  • accuratezza
  • tempo di scansione
  • soddisfazione del paziente

MATERIALI E METODI

È stata condotta una ricerca sistematica, in tutti i database elettronici, in cui sono stati inclusi solo studi in vivo fino ad arrivare alla fine del 2022, che confrontavano la tecnica d’impronta digitale (DI) rispetto a quella convenzionale (CI) andando per ognuna di esse a verificare l’accuratezza, il tempo di scansione e la soddisfazione del paziente per capire quale delle due fosse la migliore (Tabella 1).

RISULTATI

Anche se la verifica dell’accuratezza  dovrebbe essere un prerequisito per l’applicazione clinica di qualsiasi nuova tecnologia, la presente revisione sistematica ha riportato che solo sei studi che si occupano di DI negli archi edentuli hanno perseguito questo obiettivo. Tra questi studi, solo quattro dei diversi dispositivi IOS oggi disponibili sul mercato (TRIOS 3 [3Shape], Lava Chairside Oral Scanner [3M], True Definition Intraoral Scanner [3M], CS 3500 [Carestream]) sono stati testati per questi scopi. Il tempo di scansione  e la soddisfazione del paziente sono stati valutati separatamente in solo due studi.

Il modo migliore per valutare l’accuratezza di un DI è quello di sovrapporre i modelli ottenuti sullo stesso paziente con i diversi metodi di impronta (CI e DI) .

Sono stati valutati un totale di 76 pazienti edentuli e 88 archi. D’Arienzo et al, Chebib et al, e Masri et al si sono concentrati sull’ accuratezza usando solo archi mascellari, mentre Jung et al, Lo Russo et al, hanno analizzato sia gli archi mascellari che mandibolari.

In effetti, è stata confermata una maggiore accuratezza delle CI rispetto a DI intraorali nel paziente totalmente edentulo.

Le differenze piu’ significative tra le due tecniche d’impronta sono state trovate nelle aree periferiche come il palato molle, la zona sublinguale , il vestibolo buccale e a livello delle creste fluttuanti, quindi in quelle zone che di solito si muovono e sono instabili.

La realizzazione, in protesi totale, di un modello digitale preciso come uno in gesso ottenuto con CI  è ancora difficile da ottenere a livello del bordo periferico proprio per l’impossibilita’ di incorporare con IOS i movimenti funzionali della mucosa vestibolare che sono considerati essenziali per modellare le aree di confine della protesi. È stato anche rilevato che la presenza di mucosa mobile non cheratinizzata e superfici lisce coperte dalla saliva possono complicare le scansioni dell’arco completamente edentulo aumentando i tempi di scansione e riducendo la soddisfazione del paziente

CONCLUSIONI

Il materiale raccolto sull’ impronta digitale nei pazienti edentuli completi ha evidenziato che l’accuratezza dell’impronta digitale presa conIOS  e’ sovrapponibile all’impronta convenzionale entro i limiti della mucosa aderente mentre la presenza di mucosa mobile non cheratinizzata e superfici lisce coperte dalla saliva potrebbe complicare le scansioni del mascellare edentulo.

A causa delle informazioni limitate attualmente disponibili, non è possibile trarre conclusioni sul tempo di scansione o sulla soddisfazione del paziente.

Inoltre le tecnologie IOS non possono incorporare i movimenti funzionali della mucosa vestibolare orale, riducendo cosi’ la precisione del modello stampato e conseguentemente la precisione del bordo periferico della protesi stampata.

Tuttavia l’IOS ha diversi vantaggi segnalati quali la possibilità di evitare lo spostamento della mucosa, che è un aspetto rilevante soprattutto nel caso delle creste fluttuanti,  ridurre il numero di appuntamenti, le procedure di laboratorio e i costi.

Ciò potrebbe essere particolarmente utile per semplificare il flusso di lavoro della protesi digitale nei pazienti anziani e fragili, migliorandone l’efficacia e il trattamento a prezzi accessibili.

Per concludere possiamo dire che ad oggi, l’impronta analogica è la pratica più precisa nella realizzazione di protesi totali, anche per la produzione di protesi digitali, tramite un flusso di lavoro ibrido basato sulla scansione extraorale dell’ impronta con venzioinale.

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